I 7 tipi di gasket mount della Meletrix Zoom65 V3

Quando si parla di tastiere meccaniche personalizzate, il metodo di montaggio (o mounting style) è fondamentale. In particolare, il sistema gasket mount – ovvero l’uso di guarnizioni morbide tra PCB e case – può cambiare radicalmente il feeling della digitazione e il suono della tastiera. A differenza dei montaggi rigidi tradizionali, un gasket mount isola il PCB dal telaio con materiali elastici (come gomme o molle), dando alla tastiera un tocco più ammortizzato e un’acustica più ovattata, riducendo le vibrazioni trasferite al case. Questo significa che una tastiera può risultare più morbida o rigida a seconda del montaggio: per esempio, il Top Mount (montaggio dall’alto) offre un’esperienza molto solida e ferma, mentre un sistema innovativo come la levitazione magnetica è tra i più flessibili e soffici mai visti. Il nuovo Zoom65 V3 di Meletrix porta questa personalizzazione ai massimi livelli, offrendo ben 7 tipi di gasket mount intercambiabili all’interno dello stesso kit. Ciò consente a ogni utente di trovare le combinazione perfetta di comfort e suono.

Di seguito presentiamo i sette metodi di montaggio disponibili sullo Zoom65 V3, dal più classico al più innovativo, spiegando per ciascuno cos’è e come funziona, i principali vantaggi e svantaggi, e a chi è più adatto. Che tu sia un appassionato in cerca del feel perfetto o un curioso che vuole sperimentare, questa guida ti aiuterà a capire quale opzione fa al caso tuo.

1. Leaf Spring Mount

Il Leaf Spring Mount utilizza piccoli bracci elastici in metallo fissati all’interno della scocca. In pratica, il PCB poggia su queste molle piatte dalle “braccia” accorciate, che forniscono un sostegno elastico ma controllato. L’idea è di ottenere il giusto equilibrio tra flessibilità e stabilità: le molle corte mantengono una buona elasticità senza far rimbalzare troppo il PCB. Il risultato è una digitazione dal tocco morbido ma preciso, con un leggero effetto bounce (rimbalzo) ad ogni pressione che rende la tastiera reattiva ma non incontrollata. Attenzione in fase di montaggio: è importante che questi braccetti non tocchino direttamente la scocca, altrimenti potrebbero generare attrito o rumore indesiderato durante la scrittura.

Vantaggi:

  • Feeling morbido ma bilanciato: offre una certa flessibilità senza eccedere nel rimbalzo.
  • Precisione: ogni tasto risponde in modo soddisfacente e controllato, senza la rigidità di un montaggio tradizionale.
  • Affaticamento ridotto: la leggera elasticità aiuta ad assorbire parte dell’impatto alla fine della corsa, risultando confortevole anche in lunghe sessioni di digitazione.

Svantaggi:

  • Leggero bounce: se si hanno mani molto pesanti sulla tastiera, il rimbalzo potrebbe richiedere un breve adattamento nella digitazione per evitare tocchi involontari (alcuni utenti segnalano possibili doppi click se si preme in modo impreciso o “pigro”).
  • Installazione accurata: bisogna montare correttamente le molle (assicurandosi che non tocchino il case) per evitare rumori metallici o attriti.
  • Non estremamente flessibile: pur essendo più morbido di un top mount, non raggiunge la flessuosità di sistemi come magneti o molle più lunghe – potrebbe lasciare chi cerca la massima elasticità con la voglia di qualcosa in più.

Chi dovrebbe sceglierlo?

  • Dattilografi e scrittori abituali: ideale per chi scrive molto e vuole un tocco più soffice rispetto ai montaggi rigidi, senza però perdere troppa precisione.
  • Amanti del comfort controllato: se cerchi una tastiera ammortizzata ma temi che sistemi troppo morbidi rendano la digitazione imprecisa, la molla a braccio corto offre un ottimo compromesso.
  • Tactile switch lovers: chi usa switch tattili mediamente pesanti può apprezzare questo mount, che aggiunge un leggero cushioning mantenendo un feedback definito al tatto.

2. Spring Mount

Il Spring Mount impiega vere e proprie molle per sostenere il PCB tramite dei gancetti nel plate, ma con una caratteristica particolare: queste molle sono progettate per essere altamente elastiche pur senza collassare sotto il peso che gli verrà applicato. “Non portante” significa infatti che la molla non deve sostenere rigidamente tutto il peso, bensì lavorare principalmente in compressione per offrire un marcato effetto di rimbalzo. Quando digiti, la PCB e il plate “galleggiano” su queste molle: ad ogni pressione la struttura cede leggermente per poi spingere indietro con prontezza. Il feeling inizialmente può sorprendere – sembra quasi che la tastiera risponda alle dita con un contraccolpo morbido – ma dopo un po’ di pratica risulta estremamente confortevole e anche divertente. In sostanza, offre un fondo corsa soffice unito a un ritorno elastico piuttosto pronunciato.

Vantaggi:

  • Massima elasticità: offre un rimbalzo evidente ad ogni tasto, dando una sensazione bounce vivace che molti trovano molto soddisfacente.
  • Comfort: il bottom-out (fine corsa) è più dolce e ammortizzato rispetto ai montaggi tradizionali; le molle assorbono gran parte dell’impatto, riducendo lo stress sulle dita.
  • Innovativo: è un sistema di montaggio fuori dal comune, perfetto per chi vuole provare qualcosa di diverso dal solito gasket standard.

Svantaggi:

  • Curve di apprendimento: inizialmente il forte rimbalzo può portare a qualche errore di battitura; con una digitazione distratta o “pigra” il tasto potrebbe risalire spingendo il dito e causare pressioni ripetute. Richiede un minimo di adattamento nello stile di digitazione.
  • Meno adatto al gaming frenetico?: per giochi o situazioni in cui si premono ripetutamente e rapidamente gli stessi tasti, la forte elasticità potrebbe richiedere di riabituarsi al timing, anche se molti si adattano rapidamente.
  • Componenti aggiuntivi: la presenza di molle separate aggiunge piccoli elementi che vanno installati e che potrebbero teoricamente spostarsi se la tastiera viene urtata violentemente (anche se in condizioni normali restano ben in sede).

Chi dovrebbe sceglierlo?

  • Chi cerca il massimo della morbidezza: se vuoi una tastiera dal feeling morbido e “rimbalzino”, questo è il montaggio più elastico a disposizione dopo la levitazione magnetica.
  • Appassionati sperimentatori: ideale per chi ha già provato altri mount e vuole sentire sotto le dita qualcosa di unico e divertente, sfruttando appieno la modularità dello Zoom65 V3.
  • Utilizzatori di switch lineari: molle così elastiche si sposano bene con switch lineari di peso medio, offrendo una digitazione fluida e confortevole. Se ami i linear morbidi, questa combinazione potrebbe conquistarti come daily driver.

3. O-ring Mount

Il O-ring (detto anche gummy O-ring nel gergo) sullo Zoom65 V3 viene proposto in versione split, ossia ad anello diviso. In un classico gummy O-ring mount un unico anello di gomma viene teso attorno alla PCB e alla plate, incastrandosi tra case

superiore e inferiore per sospendere l’assembly. Meletrix ha migliorato questo sistema suddividendo l’anello in più segmenti e usando dei piccoli supporti (blocker) interni su cui agganciare questi pezzi di O-ring. In questo modo si evita che l’O-ring possa spostarsi o uscire dalla sede, e si elimina anche la vecchia limitazione che impediva di usare certi stabilizzatori di backspace con il gummy O-ring continuo. Il risultato finale è un montaggio piuttosto solido: il plate e il PCB sono tenuti in posizione dagli O-ring che fanno da cuscinetto, smorzando leggermente il bottom-out. Non aspettarti però un’enorme morbidezza: questa implementazione è stata descritta come un O-ring mount più fermo del solito, con meno “effetto molletta” rispetto ad altri gasket, ma comunque capace di offrire una digitazione confortevole e un suono pulito.

Vantaggi:

  • Digitazione consistente: fornisce un feel abbastanza uniforme e controllato su tutta la tastiera, senza punti troppo cedevoli. Ottimo per chi vuole una base solida con un minimo di ammortizzazione.
  • Bottom-out ammortizzato: l’O-ring attenua l’impatto finale di ogni tasto, evitando la sensazione di “colpo secco” del montaggio rigido.
  • Ottimo suono: molti utenti riportano che questo mount offre un sound pieno e poco cavernoso. L’ampia superficie di contatto dell’O-ring con i supporti riduce i riverberi interni, producendo un’acustica meno vuota e più ovattata.
  • Compatibilità stabilizzatori: grazie al design “split” puoi usare qualunque stabilizzatore, anche in posizioni come il backspace, senza problemi di spazio.

Svantaggi:

  • Flessibilità limitata: è definito come un mount piuttosto rigido rispetto ad altri sistemi gasket; il plate si muove poco, quindi se cerchi molta flessibilità potresti trovarlo un po’ “troppo simile” a un top mount sotto questo aspetto.
  • Installazione leggermente più laboriosa: rispetto ai semplici cuscinetti, qui devi posizionare correttamente gli O-ring e i loro supporti. Nulla di complesso, ma richiede qualche passaggio in più durante l’assemblaggio della tastiera.
  • Meno innovativo: pur essendo efficace, non offre un feeling particolarmente distinto; chi ha già provato gasket tradizionali potrebbe trovarlo meno entusiasmante rispetto alle nuove opzioni (molle, magneti, ecc.).

Chi dovrebbe sceglierlo?

  • Utenti alla ricerca di equilibrio: se vuoi un typing feel leggermente ammortizzato ma non troppo morbido, l’O-ring diviso ti dà quella sensazione premium di un gasket senza esagerare col bounce.
  • Amanti dei tactile switches: questo montaggio, essendo abbastanza fermo, si abbina benissimo a switch tattili (o clicky) offrendo un ottimo feedback. Ti permette di sentire bene il bump tattile, con in più un fondo corsa attutito e piacevole.
  • Chi cura l’acustica: se il suono della tastiera è la tua priorità, l’O-ring mount brilla per timbro pieno e privo di fastidiosi echi vuoti. Perfetto per ottenere un suono “sordo” e pulito senza usare troppa foam.

4. MagLev Mount (Magnetic Levitation Mount)

Il MagLev Mount è un sistema totalmente inedito che utilizza magneti per sorreggere il plate senza contatto fisico. In pratica, magneti con polarità opposte vengono posizionati sul plate e sul case in modo da respingersi, facendo “fluttuare” l’intero assemblato (plate+PCB) in sospensione. Durante la digitazione, quando premi un tasto la il plate scende contro la forza magnetica e poi viene respinta verso l’alto dal campo magnetico, come una molla invisibile. Questo produce un feeling estremamente morbido e uniforme: non c’è alcun punto di appoggio rigido, il che significa che il fondo corsa è graduale e cushioned quasi al 100%. Molti lo descrivono come il mount più flessibile e confortevole di tutti. Anche dal punto di vista acustico offre vantaggi: l’assenza di contatto meccanico elimina vibrazioni e risonanze, dando alla tastiera un suono più pulito e meno “chiassoso” (niente pezzi che sbattono tra loro). Di contro, montare i magneti richiede un po’ di pazienza e delicatezza: sono piccolissimi e molto fragili – tendono ad attaccarsi tra loro con forza e possono scheggiarsi se non si fa attenzione. Meletrix fornisce comunque magneti di ricambio nel kit, per sicurezza.

Vantaggi:

  • Massima morbidezza: è il sistema più soft in assoluto, la digitazione risulta simile a premere su un cuscino d’aria. Ideale per chi vuole eliminare qualsiasi sensazione di urto a fine corsa.
  • Elevata flessibilità: il plate ha ampia libertà di movimento verticale, conferendo un notevole flex durante la scrittura. Perfetto per chi ama tastiere bouncy.
  • Acustica pulita: niente contatto diretto significa meno rumori parassiti. Il risultato è un suono attutito e privo di vibrazioni indesiderate, con toni più smorzati e meno riverbero nel case.
  • Fattore “wow”: è una tecnologia innovativa e affascinante – provare una tastiera che letteralmente levita sui magneti è un’esperienza unica nel suo genere.

Svantaggi:

  • Non per tutti: la sensazione così soffice potrebbe non piacere a chi è abituato a feedback più netti. Alcuni potrebbero trovarla “molliccia” o poco precisa per il gaming competitivo, ad esempio.
  • Montaggio delicato: gestire magneti piccoli e fragili richiede attenzione; montarli è un po’ più macchinoso rispetto ad altre opzioni (ci sono rondelline di plastica da posizionare, polarità da rispettare, ecc.).
  • Possibile manutenzione: in caso di urti forti o cadute, i magneti potrebbero spostarsi o danneggiarsi. Inoltre, col tempo possono raccogliere polvere metallica. Nulla di critico nell’uso quotidiano, ma un aspetto da tenere presente.
  • Costo leggermente maggiore: i magneti sono componenti extra nel kit e contribuiscono al costo; anche se inclusi nello Zoom65 V3, restano una soluzione più complessa rispetto a gommini o molle.

Chi dovrebbe sceglierlo?

  • Chi desidera la digitazione più morbida possibile: se il comfort delle dita è la tua priorità assoluta e vuoi provare la tastiera più flex sul mercato, questo è il mount che fa per te.
  • Typing enthusiasts curiosi: perfetto per chi vuole sperimentare una novità tecnologica nel mondo delle tastiere e stupire anche un po’ gli amici con una soluzione futuristica.
  • Lunghe sessioni di scrittura: chi scrive per ore (programmazione, scrittura creativa, ecc.) potrebbe apprezzare la ridottissima fatica sulle dita grazie all’assenza di urti duri. La levitazione magnetica è nata proprio con l’idea di ridurre l’affaticamento delle mani durante la digitazione ad alta frequenza.

5. Silica-Gel Mount

Questo sistema è essenzialmente la declinazione classica del gasket mount sullo Zoom65 V3. Il termine inglese silica gel si riferisce ai piccoli gommini in silicone usati come punti di appoggio elastici. In pratica, lungo il perimetro interno del case ci sono dei minuscoli ganci sporgenti su cui vengono posizionati dei cilindretti/pad di silicone morbido. Il plate viene poi stretta tra questi supporti superiori e inferiori, restando sospesa su cuscinetti di silicone. Questo montaggio isola efficacemente il plate dal case, smorzando vibrazioni e rumori proprio come ci si aspetta da un buon gasket. Il feeling ottenuto è simile a tante altre tastiere gasket sul mercato: un tocco abbastanza morbido ma non cedevole, con una leggera compressione percepibile premendo più forte. In termini di rigidità, viene considerato il secondo più rigido tra i sette mount dello Zoom65 (subito dopo il top mount) – quindi leggermente più fermo dell’O-ring – ma comunque più confortevole di un montaggio a vite tradizionale. In pratica, offre un’esperienza familiare a chi ha già usato tastiere gasket: una via di mezzo equilibrata tra stabilità e ammortizzazione. Anche il suono ne beneficia: grazie ai gommini, le vibrazioni non vengono trasmesse alla cassa e la tastiera suona meno “metallica”, con toni più pieni. Non a caso il gasket mount è tanto popolare nella community!

Vantaggi:

  • Bilanciato e collaudato: fornisce esattamente ciò che ci si aspetta da un gasket mount classico, senza sorprese. Un mix di comfort e solidità adatto all’uso quotidiano.
  • Riduce le vibrazioni: i supporti in silicone isolano la plate dal case, eliminando eventuali risonanze metalliche e ping; la digitazione risulta più silenziosa e il sound più pulito.
  • Versatilità: è un feel che si adatta bene a qualsiasi tipo di switch e utilizzo. Puoi usare tranquillamente switch tattili, lineari o clicky ottenendo sempre un buon risultato, senza problemi di stabilità.
  • Facile da assemblare: rispetto ad altre opzioni, posizionare i pad di silicone è abbastanza semplice e lineare, con meno pezzi piccoli da gestire.

Svantaggi:

  • Meno “estremo”: non offre caratteristiche peculiari come altri montaggi. Se cerchi qualcosa di davvero diverso dal solito, questa è l’opzione più standard.
  • Flessibilità moderata: è pur sempre tra i montaggi più rigidi dello Zoom65 V3. Chi desidera molta flessione potrebbe trovarlo solo moderatamente elastico.
  • Feeling già visto: per chi possiede già altre tastiere gasket, l’esperienza potrebbe risultare simile a quella di sempre, senza il fattore novelty delle nuove soluzioni (molle, magneti, etc.).
  • (Difficile trovare veri “contro” oggettivi qui, in quanto è un sistema molto equilibrato per natura.)

Chi dovrebbe sceglierlo?

  • Neofiti del gasket: se non hai mai provato una tastiera con gasket mount, questa modalità ti darà un ottimo assaggio del perché sia così apprezzata. È un punto di partenza eccellente per capire il feeling morbido rispetto ai montaggi rigidi.
  • Utilizzo a 360°: consigliato a chi usa la tastiera un po’ per tutto (ufficio, gioco, scrittura) e vuole un comportamento prevedibile e confortevole in ogni scenario, senza estremi.
  • Chi cerca affidabilità: essendo il metodo più “standard”, è difficile sbagliare con questo setup. Offre un’esperienza piacevole e ben rodata che la maggior parte degli utenti apprezzerà senza riserve.

 

6. Top Mount (montaggio dall’alto)

Il Top Mount è il montaggio classico per eccellenza nelle tastiere meccaniche custom.

In questo scenario il plate viene avvitato direttamente alla parte superiore del case, generalmente tramite viti lungo il perimetro che fissano il plate alla copertura superiore. È una tecnica collaudata presente in tante keyboard famose (dal JD40 ai custom high-end come il TGR Jane, fino a kit commerciali tipo il Tofu). Sullo Zoom65 V3, Meletrix ha incluso anche questa opzione per accontentare chi preferisce un feeling più tradizionale. Il risultato è un’esperienza di digitazione più rigida e stabile: il plate, essendo serrata al case, flette pochissimo (dipenderà solo dal materiale della plate stessa) e ogni pressione viene trasmessa direttamente al telaio. Il feedback è deciso e immediato, senza alcun bounce o ammortizzatore in mezzo. Dal punto di vista del suono, il top mount tende a enfatizzare un po’ di più le risonanze del case – specialmente con piastre metalliche – e il bottom-out suona più secco e alto di tonalità rispetto ai gasket, a meno di aggiungere foam fonoassorbente. Molti lo apprezzano proprio per la sua consistenza e prevedibilità: “sai sempre cosa aspettarti” ad ogni tasto, un feel netto e preciso. Se abbinato a piastre rigide (alluminio, ottone, carbonio) esalta ulteriormente questa caratteristica, mentre con piastre più morbide (poliacetale, policarbonato) può offrire un filo di flessibilità in più mantenendo però la natura ferma del montaggio.

Vantaggi:

  • Stabilità e precisione: offre il feedback più fermo tra tutti – ogni pressione dà immediatamente una risposta tattile senza smorzamenti. Ottimo per chi vuole sentire chiaramente la pressione del tasto, ad esempio con switch tattili o clicky.
  • Consistenza: l’esperienza di digitazione è uniforme e stabile su tutta la tastiera, senza zone più cedevoli di altre. Per molti è la sensazione “classica” di una buona tastiera meccanica solida.
  • Ideale per il gaming competitivo: la mancanza di elementi elastici significa che i tasti tornano subito in posizione senza oscillazioni. Chi gioca FPS o digita molto rapidamente potrebbe preferire questa immediatezza per evitare input “morbidi” o ritardi nel ritorno.
  • Semplicità costruttiva: meno parti morbide da posizionare; il montaggio è semplicemente avvitare il plate. Meno componenti elastici significa anche meno variabili da gestire (nessuna molla, gomma o magnete che possa muoversi col tempo).

Svantaggi:

  • Minor comfort: l’assenza di ammortizzatori rende la digitazione più affaticante sulle dita durante lunghi utilizzi. Ogni fondo corsa è un piccolo colpo secco (specie con switch lineari a molla dura).
  • Suono più rumoroso/metallico: senza isolamento, parte del suono dei tasti viene trasferito e amplificato nel case. Questo può portare a ping o riverberi metallici, soprattutto con case in metallo cavo. L’uso di foam o lubrificazione o-ring sugli stabilizzatori a volte è necessario per mitigare.
  • Rigido alla flessione: la tastiera flette pochissimo, il che può essere uno svantaggio se ti piace una certa morbidezza al centro mentre digiti. Anche con PCB flessibili, il top mount frena molto la flessione.
  • Meno “premium feel” secondo alcuni: nel mondo custom ormai il gasket mount è sinonimo di esperienza premium; il top mount, pur efficace, può sembrare meno raffinato o “vecchia scuola” a chi cerca le ultime novità.

Chi dovrebbe sceglierlo?

  • Puristi del feeling classico: se ami la sensazione delle tastiere meccaniche tradizionali, solide e senza fronzoli, e magari vieni da modelli storici, il top mount ti farà sentire a casa.
  • Giocatori competitivi: per chi gioca ad alto livello e necessita della massima stabilità nei keypress (niente oscillazioni che possano influire sulla rapidità di input), questo montaggio offre quella consistenza granitica apprezzata nel gaming.
  • Switch tattili o clicky: utenti che utilizzano molto switch con feedback (es. Cherry MX Brown/Blue, Zealios, ecc.) potrebbero preferire il top mount per non “smorzare” la percezione del bump o del click. La rigidità del montaggio enfatizza il ritorno tattile dei tasti.
  • Chi vuole semplicità: se l’idea di gestire magneti, molle o gommini ti intimorisce, optare per il top mount ti permette di goderti lo Zoom65 V3 come una normale tastiera – montaggio semplice e via, senza complicazioni.

 

7. Pogo pin flottante (Floating Pogo Pin Mount)

L’ultimo – e forse più curioso – dei sistemi offerti è il montaggio su pogo pin flottanti. I pogo pin sono dei piccoli perni a molla solitamente usati per collegare componenti elettronici, ma qui Meletrix li ha riadattati come punti di supporto elastici per il plate. In pratica, il plate poggia su alcuni di questi pin (che hanno un’estremità arrotondata a cupoletta) invece che su viti o gommini. I pogo pin agiscono come mini-ammortizzatori: si comprimono leggermente sotto pressione e spingono indietro la plate quando rilasci il tasto. L’effetto è un bounce ad alta frequenza: la corsa è corta e la resistenza piccola, quindi il plate segue molto da vicino il movimento delle dita, con piccole vibrazioni di ritorno rapide. L’obiettivo dichiarato è aumentare la reattività e la velocità di digitazione senza affaticare le mani. In termini di sensazione, molti la descrivono come morbida ma non cedevole: c’è un leggero molleggio, però meno pronunciato rispetto a molle o magneti. Si percepisce una piccola flessione/elastico sotto le dita, abbastanza da togliere la rigidità assoluta, ma non così tanto da risultare “gommosa”. Alcuni avrebbero gradito persino un po’ più di corsa elastica su questo mount. Sul fronte acustico, sorprendentemente, i pogo pin non introducono rumori strani: ben tarati, non graffiano né ticchettano in modo udibile, quindi l’esperienza sonora resta pulita (simile a un gasket leggero). È un sistema nuovo sul quale pochi hanno esperienza pregressa, ma a detta di chi l’ha provato lo Zoom65 V3 è probabilmente uno dei primi ad implementarlo con successo.

Vantaggi:

  • Digitazione agile: i pogo pin offrono un leggero cushion che rende la battuta più dolce rispetto al top mount, ma con un ritorno immediato. Ideale per chi digita veloce: la tastiera “tiene il passo” con le dita, assecondandole nelle battute rapide.
  • Anti-affaticamento: pur non essendo morbido come molle o magneti, questo sistema allevia comunque l’impatto sulle articolazioni rispetto a un montaggio rigido. Buono quindi per lunghe ore di scrittura intensa.
  • Nessun componente fragile: i pogo pin sono abbastanza robusti e integrati – meno delicati di magneti o molle separate. Una volta installati, difficilmente si spostano o rompono durante l’uso normale.
  • Innovativo ma pratico: è una soluzione creativa ma che non richiede particolare cura nell’assemblaggio; una volta posizionati i pin corretti, il montaggio è intuitivo e veloce. In più, grazie a questo design, l’intera assembly interna resta ben allineata e stabile tramite quattro pin di guida – niente piastre che ballano o si disallineano durante la scrittura.

Svantaggi:

  • Escursione limitata: chi cerca un effetto bounce marcato potrebbe trovarlo un po’ scarso. I pogo pin offrono solo un piccolo movimento, risultando meno flessibili di molle o gasket tradizionali.
  • Feeling intermedio: non è né totalmente rigido come il top mount, né morbido come un gasket completo. Potrebbe sembrare una via di mezzo poco definita a chi ha preferenze molto decise da un lato o dall’altro.
  • Implementazione nuova: essendo una novità, non ci sono ancora molti riscontri a lungo termine. Anche se promettente, non sappiamo come si comporterà dopo anni di utilizzo intenso (usura delle molle interne ai pin, ecc.), anche se questi componenti sono progettati per durare a lungo.
  • Reperibilità e ricambio: nel caso improbabile di danneggiamento di un pogo pin, sostituirlo non è così immediato come mettere un nuovo O-ring o un gommino universale; bisognerebbe procurarsi componenti compatibili dal produttore.

Chi dovrebbe sceglierlo?

  • Stenografi e dattilografi veloci: chi scrive testi a velocità sostenuta per lavoro (es. programmatori, content writer) troverà in questo mount un alleato per ridurre l’affaticamento senza rinunciare a una risposta rapida dei tasti.
  • Chi vuole qualcosa di diverso ma bilanciato: se le molle ti sembrano eccessive e il top mount troppo rigido, il pogo pin offre un’esperienza soft leggera, una via di mezzo interessante che vale la pena provare.
  • Fan dei linear switch: chi predilige switch lineari potrebbe apprezzare particolarmente questo setup. È stato riportato che i lineari rendono meglio dei tattili sui pogo pin, offrendo una sensazione di fluidità senza interruzioni.
  • Utilizzo quotidiano misto: per un uso quotidiano generale (dalla scrittura al gioco occasionale) questo mount fornisce un comfort percepibile ma non estremo, adatto quindi a chi vuole un miglioramento sul piano ergonomico senza stravolgere totalmente il feel della tastiera.

Conclusioni: la Zoom65 V3 di Meletrix si distingue per la straordinaria flessibilità: pochi kit offrono la possibilità di cambiare montaggio a piacimento in questo modo. I sette sistemi descritti coprono praticamente l’intero spettro delle esperienze di digitazione – si va dal più rigido (Top Mount) al più morbido (Maglev), passando per soluzioni intermedie originali. Non esiste un “meglio assoluto”: ogni mount ha la sua personalità, con pro e contro che lo rendono ideale per certi utenti e meno per altri. La buona notizia è che, acquistando uno Zoom65 V3, non sei vincolato a una scelta permanente: puoi sperimentare tu stesso tutte le configurazioni finché non trovi quella che meglio si adatta alle tue preferenze e al tuo stile di utilizzo. Che tu voglia la solidità di un classico gasket o la morbidezza futuristica dei magneti, questa tastiera ti permette di provarle tutte. In definitiva, lo Zoom65 V3 incarna alla perfezione lo spirito della personalizzazione nel mondo delle custom keyboard – mettendo il feeling e il sound “su misura” letteralmente a portata di mano dell’utente.

Opinioni personali: Dopo aver provato tutti i tipi di gasket mount, tranne il top mount, posso dirvi con certezza che ognuno ha le sue particolarità e sarà a voi scoprirle perché non è possibile percepire, da un testo, il feel che si sente da ogni tipo di mount. È un’esperienza da provare assolutamente se ne avete la possibilità.

Se siete curiosi potete recuperare la live sulla Zoom65 v3, video qui sotto.